We love pasta. Spaghetti e penne I formati più amati dagli italiani

Un’indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella classifica delle top five spaghetti e penne mantengono il primato come formati più amati

A breve distanza i fusilli, che conquistano il Nord Italia. Nel centro-sud, la medaglia di bronzo è condivisa tra le paste corte e quelle adatte a brodi e minestre. Ma la pasta è anche la protagonista delle Feste: i pastai di Unione Italiana Food propongono una guida all’abbinamento formato/condimento

Corta o lunga, liscia o rigata, fine, piena o bucata: da due ingredienti semplici come acqua e semola di grano duro è nato un mondo. Di cui siamo leader mondiali di produzione (3,6 milioni di tonnellate) e consumo (23 kg a testa)

Gli italiani sono pasta lovers, ma anche amanti fedeli: si contano oltre 500 formati di pasta, ma scegliamo quasi sempre gli stessi. Secondo Unione Italiana Food, quella corta rappresenta il 70% del peso relativo dei vari formati contro il 30% occupato dalla pasta lunga.

I PIÙ AMATI: SPAGHETTI E PENNE

Lo scettro va agli spaghetti. Lo rivela un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati NIQ che ha fotografato le preferenze in fatto di formati di pasta. Quattro le aree selezionateNord-ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), Nord-est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna), Sud (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia). 

Al 2° posto si posizionano le Penne. Insieme, rappresentano il 78% della pasta venduta in tutto il Paese, tenendo in considerando che quando parliamo di spaghetti e penne ci riferiamo a spaghettini, spaghettoni, pennette, mezze penne, pennoni. 

I FORMATI DELLA TRADIZIONE

Dalla 3° posizione, ci sono le preferenze regionali.. Al Nord vincono i Fusilli mentre nel centro sono le paste corte come le Mezze Maniche a farla da padrone e al sud la preferenza va alla pasta per brodi e minestre, con la Pasta Mista ad occupare la maggior parte della sezione. 

Al 4° posto, al Nord e al Sud vince la pasta corta contro i Fusilli che conquistano il Centro. In 5° posizione, la pasta per brodi e minestre predomina al Nord mentre al Centro e al Sud vincono i Rigatoni/Tortiglioni/Maccheroni

I SEGRETI DELL’ABBINAMENTO PERFETTO 

I pastai di Unione Italiana Food in vista del Natale propongono una guida all’abbinamento..

Alcuni abbinamenti sono figli di tradizione e consuetudini secolari (Spaghetti aglio olio e peperoncinoTrofie con il pestoTagliatelle con il ragù), altre sono coppie più aperte (come la Carbonara che, sempre più spesso, abbandona la pasta lunga preferendo rigatoni e mezze maniche). Ma come orientarsi con gli abbinamenti più quotidiani o creativi? Leggete qui 

1. IL FORMATO

Le spire del fusillo o le righe di una penna catturano il sugo, lo spaghetto lo avvolge, una lumachina lo accoglie e così via. Un solo elemento, cambia tutto: la curvatura di un formato, una variazione nel suo spessore tra rigo e valle, un profumo nel sugo, tempi e modi di cottura (classica, ripassata in padella o risottata). Perfino il modo di servirla nel piatto o lo strumento con cui la mangiamo: forchetta o cucchiaio? Ci sono sughi più corposi e sughi più lisci. E paste versatili, che riescono a valorizzare condimenti di consistenza diversa, o formati “progettati” per dare il meglio con quell’abbinamento. 

2.LA TRAFILA

La trafilatura ci fa capire come si comporterà la pasta in cottura (e mantecatura) e la sua sensazione in bocca. Da una trafilatura in teflon si ottiene una pasta dal cuore più croccante, mentre una pasta trafilata al bronzo è più omogenea. La superficie porosa o rigata cattura meglio i sughi più sciolti, una texture più liscia è perfetta con sughi più “avvolgenti”. 

3.LA PROVA DELLA FORCHETTA (O DEL CUCCHIAIO) 

La impariamo assaggiando il formato e il condimento, la cui intensità dovrà essere direttamente proporzionale a quella della pasta. Un bucatino o un pacchero richiedono una masticazione più lunga di una pastina. Un sugo come quello alla Carbonara non è adatto ai Capelli d’angelo mentre le Tagliatelle non sono adatte alle consistenze leggere di un aglio, olio e peperoncino. Le Pennette o i Ditalini si trovano bene anche in un cucchiaio, etc.

4.LA TECNICA DI COTTURA

I pastai italiani forniscono sulla confezione e sui siti aziendali le indicazioni su come valorizzare il formato con la cottura. Per esempio, mantecando con un cucchiaio di acqua di cottura o un filo d’olio per fare l’emulsione. O scegliendo il metodo di cottura più adatto, come la cottura risottata per legare i sughi più liquidi ai formati più lisci (per esempio gli spaghetti aglio Olio e peperoncino), la finitura in padella delle linguine con le vongole per generare la cremina dalla parte più sottile delle “alette” e così via. 

GLI ABBINAMENTI PIÙ POPOLARI SECONDO I PASTAI DI UNIONE ITALIANA FOOD

PASTA LUNGA:

Bucatini: amatriciana, gricia, sughi strutturati con pomodoro e formaggi

Bavette: sughi semplici di pesce, pesto alla genovese

Capellini: minestre

Fusilli: con ragù alla napoletana, sughi di carne, ricotta

Lasagne: sughi ricchi di carne, formaggi e verdure 

Maccheroncini: ragù alla napoletana, sughi di carne

Rigatoni: sughi corposi, ragù di carne, verdure, salsiccia, adatti anche a timballi al forno, con sughi di carne

Spaghetti: serviti asciutti, con filetto di pomodoro, sughi all’olio, sughi di pesce, carbonara

Ziti: serviti asciutti, in timballo o spezzati con ragù alla napoletana o sughi di carne

PASTA CORTA:

Conchiglie: con salsa di pomodoro, sughi semplici, sughi di carne

Farfalle: sughi semplici all’olio, paste fredde estive

Mezze maniche rigate: pomodoro fresco o sughi semplici al burro, carbonara

Orecchiette: cime di rapa, sughi al pomodoro e ricotta

Pasta mista: in brodo, brodo, minestroni, zuppe, la pasta e fagioli

Penne lisce: sughi leggeri di pesce e verdure, pasta fredda 

Paccheri: ragù di pesce, sughi corposi di verdure

Trofie: lessate con fagiolini e patate e poi condite con il classico pesto alla genovese