Export of organic products made in Italy grows thanks to top quality

Nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, con una crescita del +16% (anno terminante giugno) rispetto all’anno precedente. Il riconoscimento del bio Made in Italy sui mercati internazionali è testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% rispetto al 2012, un valore quasi triplicato).

Questi, in sintesi, i dati elaborati da Nomisma (società di consulenza strategica e aziendale) in base alle ultime analisi dell’Osservatorio SANA che, grazie alla partnership con ICE, ha proposto i risultati del monitoraggio del biologico sui mercati internazionali realizzato da ITA.BIO (www.ita.bio), la piattaforma per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy promossa da ICE Agenzia e FederBio.

I dati dell’Osservatorio SANA 2023 saranno presentati a settembre in fiera nell’ambito della quinta edizione di Rivoluzione Bio, gli Stati generali del biologico, organizzati in collaborazione con FederBio e AssoBio, e realizzati con Nomisma, nel quadro del progetto BEING ORGANIC IN EU gestito da FederBio in partenariato con Naturland DE e cofinanziato dall’Ue nell’ambito del Reg. EU n.1144/2014.

In dettaglio, gran parte delle esportazioni (81% del totale) riguarda il food per un valore di 2,7 miliardi di euro nel 2022, con un +16% rispetto al 2021. Rilevante anche il ruolo del vino che pesa per il restante 19% dell’export bio, ossia una quota ben maggiore di quanto avviene con l’export agroalimentare in generale (in questo caso l’incidenza del wine è del 13%). In termini assoluti si tratta di 626 milioni di euro di vino bio Made in Italy venduto sui mercati internazionali, +18% rispetto al 2021 ed una quota sul totale dell’export vitivinicolo italiano dell’8% (il food “si ferma” al 6%).

Per quanto riguarda i mercati export, dall’indagine condotta tra luglio e agosto 2022 da Nomisma per ICE Agenzia e FederBio su un campione di 290 imprese alimentari e vitivinicole italiane, le principali destinazioni in Europa per food italiano BIO sono la Germania (indicata nel complesso dal 63% delle aziende) e a seguire Francia (46%) e Benelux (34%). Per il vino a guidare è ancora il mercato tedesco (67%), seguito dai Paesi Scandinavi (61%) e dal Benelux (59%). Al di fuori dei confini comunitari la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito sia per il food che per il wine (in quest’ultimo caso risultano strategici anche Canada e Giappone).

In futuro, secondo le imprese, i Paesi più promettenti per le esportazioni di prodotti bio nel prossimo triennio saranno Germania (56%), Nordics (32%) e Stati Uniti (25%) per il food, e Nordics (58%), Stati Uniti e Canada (entrambi segnalati da un terzo delle aziende) nel caso del vino.

A decretare il successo del bio italiano sul mercato estero è la qualità dei prodotti e il generale interesse del consumatore straniero per il Made in Italy (indicati rispettivamente dal 66% e dal 60% delle imprese), oltre all’equivalenza del marchio bio europeo (34%), all’elevata spesa media pro-capite per i prodotti bio (33%) e le garanzie associate ai prodotti agroalimentari bio (24%).

Secondo le aziende italiane, gli aspetti che rappresentano i maggiori ostacoli alla vendita dei propri prodotti bio all’estero sono invece i costi legati alle attività di promozione sui mercati internazionali (percepiti come ostacolo dal 42% delle imprese esportatrici bio), le normative/burocrazie locali e la concorrenza di prezzo da parte delle imprese locali (fattori indicati entrambi dal 37%).

Per quanto riguarda le opinioni di oltre 7.000 consumatori dei principali mercati target per il bio (Stati Uniti, Cina, Canada, Emirati Arabi, Scandinavia, Giappone e Messico), sempre secondo le indagini periodiche Nomisma per la piattaforma ITA.BIO, se è vero che il biologico è ormai diffuso in tutto il mondo – e, in particolare, negli Stati Uniti (l’89% della popolazione ha consumato almeno una volta un prodotto biologico nel corso dell’ultimo anno), in Scandinavia (87%) e Canada (76%) – il Bio Made in Italy rappresenta ancora una nicchia, soprattutto in Messico, Emirati Arabi e Giappone (dove la consumer base non supera l’8% della popolazione).

Il lato positivo è l’opportunità di crescita del bio italiano in tutti i mercati:  l’Italia è top quality nel food & wine nel percepito del consumatore (in media uno su tre posiziona l’Italia al primo posto nella classifica dei Paesi da cui provengono i prodotti alimentari di maggiore qualità) e c’è un crescente interesse nei confronti del binomio bio Made in Italy (il 68% in media acquisterebbe un nuovo prodotto bio Made in Italy se lo trovasse presso i punti vendita che frequenta abitualmente).

Per accrescere diffusione, consapevolezza e interesse verso il biologico, è indispensabile che il consumatore internazionale venga informato di più e meglio riguardo le caratteristiche e le garanzie che il bio offre: circa 7 user bio su 10 nei mercati analizzati dichiara infatti di non aver informazioni sufficienti e dettagliate sulle caratteristiche e i valori degli alimenti biologici (quota che supera il 80% per i non user di bio). Un’altra leva efficace per avvicinare il bio Made in Italy al consumatore straniero è la possibilità di conoscere i prodotti tramite assaggi o materiali nella grande distribuzione o presso i ristoranti, soprattutto in Messico, Cina e Giappone.

Dal punto di vista delle aziende italiane, invece, le azioni più efficaci a supporto dello sviluppo del Bio nei prossimi anni dovranno mirare a stimolare la domanda e la fiducia dei consumatori (44%), chiarire il contributo dell’agricoltura biologica alla sostenibilità (32%) e sostenere l’offerta e quindi la conversione e la produzione (24%).

In 2022, sales of organic Italian agri-food products on international markets reached 3.4 billion euros, with a growth of +16% (year ending June) compared to the previous year. 

A large part of exports (81% of the total) concerns food for a value of 2.7 billion euros in 2022, with a +16% compared to 2021. Wine records for the remaining 19% of organic exports, i.e. a higher share than what occurs with agri-food exports in general (in this case the incidence of wine is 13%).

As far as export markets,  from the survey carried out between July and August 2022 by Nomisma for ICE Agenzia and FederBio on a sample of 290 Italian food and wine companies, the main destinations in Europe for BIO Italian food are Germany (indicated overall by 63% of companies) followed by France (46%) and Benelux (34%). For wine, the German market is still leading (67%), followed by the Scandinavian countries (61%) and the Benelux (59%). Outside the EU borders, Switzerland, the United States and the United Kingdom are the masters for both food and wine (in the latter case, Canada and Japan are also strategic).

In the future, according to companies, the most interesting countries for exports of organic products in the next three years will be Germany (56%), Nordics (32%) and the United States (25%) for food, and Nordics (58%), United States and Canada (both reported by a third of companies) in the case of wine.

The success of Italian organic products on the foreign market is due to the quality of the products and the interest of foreign consumers in Made in Italy (respectively indicated by 66% and 60% of companies), as well as the equivalence of the European organic brand (34 %), the high average per capita expense for organic products (33%) and the guarantees associated with organic food products (24%).

As for the opinions of over 7,000 consumers in the main target markets for organic products (United States, China, Canada, United Arab Emirates, Scandinavia, Japan and Mexico), again according to the periodic Nomisma surveys for the ITA.BIO platform, if it is true that organic is now widespread throughout the world – and, in particular, in the United States, Scandinavia (87%) and Canada (76%) – Bio Made in Italy still represents a niche, especially in Mexico, the United Arab Japan.

The positive side is the growth opportunity for Italian organic products in all markets: Italy is top quality in food & wine as perceived by the consumer (on average one out of three places Italy in first place in the ranking of countries from which come from the highest quality food products) and there is growing interest in the Made in Italy bio combination (68% on average would buy a new Made in Italy bio product if they found it in the stores they usually frequent).

To increase diffusion, awareness and interest in organic products, it is essential that the international consumer is informed more and better about the characteristics and guarantees that organic products offer.